Com’è plausibile non capire che qualcuno, di solito un prossimo di casa, ha trovato la password del nostro wifi e sta usando la nostra connessione a tradimento? Com’è plausibile, come è accaduto a una donna di Genova, non rendersi conto che qualcuno si è inserito nella nostra goal domestica e la utilizza per i suoi scopi?
È plausibile perché il furto di connessione è un furto subdolo e che non lascia tracce evidenti: per intendersi, è un po’ come se qualcuno scoprisse codici e numeri della nostra foglio di autorevolezza e la usasse per fare spese di piccola entità (5, 10, 15 euro per volta), che difficilmente risulterebbero evidenti nell’estratto conto.