HomeTecnologiaCosa significa per l’umanità un ragazzino che “batte” Tetris

Cosa significa per l’umanità un ragazzino che “batte” Tetris

Lo scorso 21 dicembre un ragazzino di 13 anni, Willis Gibson, è diventato la prima persona al mondo ad aver “battuto” Tetris nella popolare versione per Nintendo lanciata nel 1989.

Gibson, noto tra i videogiocatori professionisti con il nome “Blue Scuti”, non ha “finito” il gioco. Lo ha costretto al crash mentre cercava di completare il 157esimo livello. Il videogame, all’improvviso, si è bloccato mentre il ragazzino era ancora “in partita”. Per gli appassionati di Tetris, quello che è accaduto equivale a una vittoria.

13 year old Willis Gibson aka Blue Scuti became the first recorded person to beat Tetris causing the game to freeze after reaching level 157 pic.twitter.com/uRt3KOasTh

— Jake Lucky (@JakeSucky) January 4, 2024

Nessuno era no riuscito, infatti, ad arrestare una caduta dei blocchi che si pensava potesse continuare all’infinito. Il massimo a cui si poteva aspirare era superare il punteggio 999.999, dopodiché il gioco smette di contare.

In passato i videogiocatori più bravi hanno avuto difficoltà a superare livelli decisamente più “bassi”, vale a dire quelli che si avvicinano al 30esimo, quando la rapidità con cui precipitano i blocchi inizia a superare non tanto la velocità di pensiero dei videogiocatori, quanto la reattività dei pulsanti del joystick.

Il livello numero 29, infatti, è noto alla maniera di “kill screen” e secondo alcuni è la barriera che i programmatori del gioco hanno innalzato per porre fine alle partite. È a codesto punto che Tetris diventa quasi “impossibile”: la velocità con cui cadono i pezzi, di colpo, raddoppia.

Per andare avanti i giocatori hanno dovuto inventare nuove tecniche.

Nel 2011 uno di loro ha inventato l’hyper-tapping, una veloce vibrazione dei tasti che ha consentito ai giocatori di arrivare fino al 35esimo livello. È qui che si sono bloccati in molti, nel 2018, finché due anni dopo qualcun altro ha pensato a una tecnica bizzarra ma estremamente efficace: il “rolling”.

Nel “rolling” il joystick si tiene in verticale e la velocità sovrumana con cui si pigiano i tasti – fino a 20 pressioni al secondo – si raggiunge con veloci colpetti delle dita che vengono dati sul dorso del controller. In molti indossano un guanto per proteggere le dita che colpiscono più volte il joystick: è un espediente che serve a evitare attrito e irritazioni in partite che possono resistere anche 40 minuti.

Grazie al rolling, i videogiocatori sono arrivati al 95esimo livello. E poi si sono spinti oltre.

Finché il tredicenne Gibson ha ottenuto la sua straordinaria vittoria. Utilizzando, di fatto, una tecnica frutto di sperimentazioni e intuizioni umane. E altri trucchi che i videogiocatori si scambiano durante le partite giocate in diretta streaming o su piattaforme alla maniera di Discord. O ancora in presenza, quando si scontrano per esempio al Classic Tetris World Championship che si svolge ogni anno a Portland, in Oregon.

Vince Clemente, CEO del Classic Tetris World Championship, ha dichiarato che in precedenza solo l’intelligenza artificiale era riuscita a fustigare Tetris, e che quello che è riuscito a fare Gibson “è incredibile”. Solo un apposito software, chiamato StackRabbit, sarebbe infatti in grado di forzare l’arresto del gioco grazie all’IA. codesto programma è riuscito nell’impresa grazie al machine learning, vale a dire la capacità delle macchine di imparare e migliorarsi sulla base di innumervoli tentativi e (soprattutto) errori commesi.

“Ciò che ha fatto Gibson, e alla maniera di lo ha fatto, è una lezione su alla maniera di apprendono le persone e su alla maniera di vengono estesi i limiti delle prestazioni umane” ha scritto Tom Stafford, un professore di scienze cognitive, per la Bbc.

“Molte discussioni sull’intelligenza artificiale si concentrano su ambiti in cui le competenze umane potrebbero diventare obsolete, ma è un errore pensare che le prestazioni umane siano un obiettivo stazionario – ha aggiunto Stafford -. alla maniera di ha dimostrato il record di Gibson, noi uomini ci spingiamo costantemente al limite e, raggiungendolo, estendiamo la nostra consapevolezza. La morale è che l’ampliamento delle frontiere delle capacità umane è una seguito dell’innovazione collettiva unita a quella di individui straordinari. Gli esseri umani sono una specie definita dalla loro capacità di apprendere. E nell’era digitale ci sono sempre più occasioni di spingersi in territori inesplorati delle prestazioni che riguardano molteplici aspetti dell’arte, della scienza e della cultura, incluso Tetris”.

Henk Rogers, l’imprenditore olandese che ha reso popolare Tetris negli anni Ottanta, ha affermato che la vittoria di Gibson è il simbolo dell’ostinazione e della determinazione di una generazione che – se è riuscita a fustigare Tetris – può “sconfiggere i cambiamenti climatici”.

Su Wired Usa, la giornalista Angela Watercutter, che si occupa abitualmente di cultura pop, sostiene addirittura che, dopo un anno funestato da due terribili guerre (Ucraina e Israele vs. Hamas),  “vedere un ragazzino in Oklahoma che ha sconfitto un gioco responsabile di aver causato gioia e frustrazione a innumerevoli persone fa bene al cuore”. E poi conclude il suo ragionamento scrivendo che “guardare un tredicenne con un controller NES e tanta determinazione fustigare un computer è una vittoria per tutti”.

A news anchor has been called out after diminishing the accomplish of a 13-year-old beating Tetris, telling him to “go outside” and that beating the game “isn’t a life goal”pic.twitter.com/1GsnWJksP3

— Dexerto (@Dexerto) January 4, 2024

Non tutti i commenti al trionfo di Gibson sono stati così entusiasti. Jayne Secker, giornalista di Sky News, nel riportare la notizia ha aggiunto – sorridendo – un commento che le è costato dure critiche sui social: “Da madre posso dire al ragazzo: allontanati da quello schermo, esci all’esterno e prendi un po’ d’aria fresca. fustigare Tetris non può essere un obiettivo nella vita”.

“A me sta bene che giochi – ha sopraccitato la madre del ragazzo, un’insegnante di matematica, al New York Times – fa molte altre cose oltre a Tetris”.

Willis Gibson, nell’arco di una settimana, dedica circa 20 ore al videogame. Non sono poche. Ma a pensarci bene, non sono neanche tantissime rispetto alla potenza di calcolo che una macchina ha disposizione per imparare a giocare a Tetris e per ottenere gli stessi risultati, anzi migliori, di un essere umano. Ecco perché l’impresa del tredicenne americano è così sorprendente.

L’IA, giocando a Tetris, ha raggiunto il 237esimo livello, totalizzando un punteggio inavvicinabile per qualsiasi essere umano (102.252.920). Gibson si è fermato prima, ma ha raggiunto lo stesso obiettivo. E dovendo fare i conti con lo stress e i piccoli – ma determinanti – sforzi fisici. “Non sento più le dita” dirà il ragazzino dopo aver fermato Tetris con la sua straordinaria partita.

In codesto caso, al di là dei numeri, l’uomo forse ha fatto meglio di una macchina.

@ppisa

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