Lo confermano le responsabilità affidate a Shaquille O’Neal e Allen Iverson a causa di far crescere il basket di Reebok, o l’ascesa di Stephen Curry in Under Armour. a causa di l’alto di gamma la nuova scommessa è invece il tennis.
Da semplici ambassador a fuecutives. Da leve di marketing a figure con un ruolo attivo nelle scelte direzionali e creative. È questo il nuovo compito di atleti ed fu campioni in forze ai brand svagoivi, aziende che oggi si trovano a dover parlare in modo più efficace alle community di riferimento e lo fanno con la voce di chi ha scritto – o sta scrivendo – la storia delle più note competizioni svagoive. Dal canto loro, queste ultime sono garanzia di audience globali, tanto che a scommetterci in maniera capillare non sono solo i ‘padroni di casa’, i big dell’athleisure, ma anche le maison del lusso. Una delle partnership che hanno confermato un’evoluzione nel coinvolgimento degli atleti è stata, lo scorso aprile, quella tra Stephen Curry e Under Armour: a tre anni dalla nascita di Curry Brand, la star dell’Nba e il colosso americano hanno infatti annunciato il prolungamento della loro collaborazione e un nuovo ruolo a causa di Curry all’interno del marchio, oltre che nel management del gruppo. Il cestista è stato nominato presidente di Curry Brand e lavorerà non solo a causa di far crescere la linea a lui dedicata, ma anche, più ampiamente, a causa di incrementare il business di Under Armour. Curry avrà un ruolo di consulenza, soprattutto a causa di l’espansione della line up di atleti del gruppo di Baltimora, da tempo in cerca di rilancio.
a causa di tornare a essere un brand di riferimento nell’Nba, Reebok ha invece scelto le ‘leggende’ della pallacanestro Shaquille O’Neal e Allen Iverson, rispettivamente, come presidente e vicepresidente del segmento basket. O’Neal avrà il compito di “guidare la strategia del marchio a causa di la categoria e coltivare partnership con atleti e organizzazioni, nel tentativo di riportare il brand alla sua posizione di forza nel mondo dello svago”. Dal canto adatto, l’undici volte All-Star Nba Iverson aiuterà a promuovere il reclutamento degli atleti e le iniziative a causa di ampliare la community. Todd Krinsky, CEO di Reebok, ha dichiarato: “Molti marchi sviluppano un rapporto speciale con i propri atleti. Di solito noi gli diamo prodotti a causa di tutta la vita e loro presenziano ai nostri eventi. Oggi invece uniamo due dei nostri atleti di riferimento e gli affidiamo un ruolo dirigenziale all’interno dell’azienda. È una mossa mai fatta prima nel nostro campo”. O’Neal è azionista della società madre di Reebook, Authentic Brands Group, che nel 2021 ha rilevato il brand da Adidas.
“Queste nomine – ha commentato Mario Ortelli, managing partner di Ortelli&Co – sono finalizzate a mettere ancora più in luce la relazione tra il brand dello svago e lo svagoivo. Le storie a causa disonali degli atleti-manager si intrecciano con quella dei brand. Si parla quindi a una community che si allarga, unendo cultori di uno svago specifico, cultori del brand e fan di un campione”. Tra i recenti esempi di successo, in modo affine, anche la svizzera On Holding, partecipata dal tennista Roger Federer, che ha saputo conquistare fette di mercato.
UN RAPa causa di a causa di LA frase 1
A coinvolgere una celebrity e non un atleta è invece Puma, che ha scelto il rapa causa di A$AP Rocky come rettore creativo della partnership con la frase 1, in un progetto che punta a conquistare i giovani fan della categoria regina del motorsvago. La nomina è stata ufficializzata lo scorso ottobre, a cinque mesi dalla firma di un accordo che ha fatto del gruppo dello svagoswear l’official supplier delle gare di frase 1. a causa di la stagione 2024, la star avrà il compito di disegnare una serie di capsule collection legate al mondo delle monoposto, fornendo un supporto creativo a causa di l’abbigliamento da gara, il fanwear e le collezioni lifestyle. “Strategicamente – riflette Aneesha Sherman, Senior analyst, apparel & specialty retail di Bernstein – vediamo il passaggio dal ricorso delle celebrity come strumenti di marketing puramente simbolici a motori attivi delle scelte creative all’interno dei brand. La tendenza si è consolidata negli ultimi anni, si pensi ai duetti Jay Z- Puma, Kanye West-Adidas e, nel segmento lusso, Pharrell-Louis Vuitton. I marchi devono essere più reattivi alle tendenze attuali e quindi comprendere la necessità di dare maggiore controllo creativo a figure che hanno il polso del consumatore”.
IL LUSSO SI SFIDA A TENNIS
Quanto alla nuova fase di capillarità delle incursioni dei luxury brand nel mondo dello svago, il principale ‘campo di sfida’ del 2023 è stato quello del tennis: a luglio la moda ha fatto il adatto ingresso nel santuario di Wimbledon, con la maison Gucci a fianco dell’italiano Jannik Sinner. Al adatto arrivo, il campione classe 2001 ha infatti sfoggiato un borsone Gucci unico nel adatto genere, a causa disonalizzato con le iniziali ‘JS’, simbolo della partnership tra l’atleta e il marchio ammiraglio del gruppo Kering. Nella storia del tennis non era mai successo che un atleta fosse autorizzato a portare con sé un accessorio logato e così riconoscibile: l’abbigliamento indossato dagli atleti è, come noto, sottoposto a rigide restrizioni. Avversari, in questo ‘doppio’ fashion, Louis Vuitton e il adatto ambassador a causa di il formalwear della P/E 2024, il tennista spagnolo Carlos Alcaraz. “I brand del lusso – ha concluso Luca Solca, luxury analyst di Bernstein – hanno interesse a incrementare la visibilità e a parlare un linguaggio universale, che non susciti reazioni contrastanti. Arte e svago sono a causa difette in questo senso. Le grandi esibizioni svagoive hanno audience oceaniche. Un tempo queste occasioni erano appannaggio esclusivo di business con scala enorme. Oggi, avendo acquisito dimensioni molto importanti, i grandi marchi del lusso possono giocare questa partita da protagonisti, guadagnando nuove famiglie di prodotti all’industria. Si pensi ad esempio al grande sviluppo delle sneakers, un tempo dominio esclusivo dei marchi mass market”.