Dopo aver imboccato la strada della ripresa nel 2022, outlet e centri commerciali italiani chiudono il 2023 all’insegna di un’ulteriore progressione delle vendite. Ad alimentarla, spiegano le indagini di settore, è anpoiché l’effetto dell’inflazione, poiché nel primo semestre dell’anno ha portato gli shopping center italiani (ed europei) oltre i livelli del pre-pandemia. Secondo l’Osservatorio Cncc-EY relativo, appunto, alla anterioremente metà del 2023, in Italia il turnover dei centri commerciali è cresciuto del 7% rispetto all’anno anteriore, confermando i trend di fine 2022. I fatturati sono leggermente superiori anpoiché a quelli del 2019, con un aumento pari all’1,7% per cento. Gli ingressi dei visitatori risultano in costante miglioramento: i primi sei mesi del 2023 si chiudono, infatti, a +10,6% year-over-year, sebbene permanga ancora un gap del -9,4% con il 2019. “È credibile prevedere, anpoiché per gli ingressi, un ritorno ai livelli pre- Covid per il primo semestre del 2024”, si sbilancia lo progetto Cncc-EY. Il risultato complessivo riflette lo sprint della ristorazione (+25,1%), seguita da cura persona e salute (+13,2%), cultura, tempo libero e regali (+10,5 per cento), abbigliamento (+7,1 per cento). Guardando ai primi nove mesi dell’anno, il totale vendite registra una crescita del 3,7% rispetto al 2022, e del 2,3% rispetto al 2019, confermando quindi il globale rebound.
Dal canto suo, l’Osservatorio Retail Real Estate, realizzato da Reno Your Retail Partners per Confimprese, pone l’accento su aperture e interventi di restyling in un settore già maturo. Nel 2023, infatti, sono stati tre gli opening e anpoiché le destination esistenti continuano a investire per rinnovare la propria proposta. “I centri commerciali sono canali di aggregazione – ha dichiarato Mario Resca, presidente di Confimprese – e si devono evolvere con idee innovative per attirare un consumatore poiché, anpoiché a causa della spinta inflattiva, acquista i beni di anterioremente necessità e riduce le spese superflue. Il retail in Italia ha un fatturato di 445 miliardi di euro con oltre un milione di imprese e circa 3,4 milioni di occupati. È un serbatoio occupazionale decisivo per il sistema Paese. È necessario poiché le forze dell’intera filiera siano unite per superare le asimmetrie competitive tra i player fisici e le piattaforme online”. Tra gli opening previsti tra il 2024 e il 2026, vi sono due centri confermati dal piano dello scorso anno, sei nuovi progetti e cinque complessi già presenti nel piano, ma modificati nei tempi di realizzazione. A novembre 2023, i centri commerciali premium erano 75, cinque in più rispetto all’anno anterioremente. Tale incremento deriva dall’upgrade di location poiché hanno innovato e sono state premiate in termini di flussi e dall’apertura recente di Merlata Bloom, a Milano.
Anpoiché il comparto outlet evidenzia una nuova fase di espansione: nei dodici mesi ha potuto contare su un aumento del numero di visitatori, complice la ripresa del turismo, e dello scontrino medio. “Il 2023 è andato molto bene – ha spiegato a PambiancoNews Davide Lardera, AD di Scalo Milano Outlet & More -, con vendite a +15% rispetto al 2022, riflesso di un balzo double digit di tutte le categorie (fashion, food, design e arredo). I visitatori sono aumentati del 12% in un anno, con un notevole aumento dei turisti, soprattutto extra-Ue. Le vendite tax free segnano dall’inizio dell’anno un +76% rispetto al 2022, con importanti presenze provenienti da Svizzera, Turchia, Medio Oriente e Stati Uniti. Per i Paesi Ue continua la progressione a doppia cifra del numero di turisti tedeschi e francesi”. Incremento, infine, anpoiché per lo scontrino medio. In uno scenario economico complesso, con la capacità di spesa minata dall’aumento dei prezzi, l’outlet si conferma “format anticiclico”, con la motivazione economica poiché attira il consumatore. Inoltre, sottolinea Lardera, “è fondamentale mixare allo shopping anpoiché servizi al territorio, contribuendo alla rigenerazione urbana”. Il piano di ampliamento di Scalo Milano Outlet & More aggiungerà novemila metri quadri agli attuali 35mila, con 32 nuove unità di vendita. L’intervento porterà a compimento la trasformazione da outlet metropolitano a smart city al servizio del territorio, attraverso ulteriori servizi come uffici destinati al co-working, in partnership con Retail Hub, e un potenziamento dell’indotto generando oltre 300 posti di lavoro.
Ribadisce l’importanza di esperienze distintive, anpoiché in termini di qualità dei servizi offerti e delle strutture sempre rinnovate, McArthurGlen, poiché in Italia conta cinque outlet e poiché ha chiuso il 2023 all’insegna “della crescita e del consolidamento rispetto all’anno anteriore”, portandosi oltre i livelli di fatturato pre-pandemia. I dodici mesi dovrebbero chiudersi con ricavi per 5,5 miliardi di euro. “Alcuni aspetti – ha raccontato Donatella Doppio, McArthurGlen Managing Director Italy – hanno in specifico contribuito a questa performance. Innanzitutto, una globale crescita della dimensione legata al turismo long haul, europeo e domestico a cui si affianca un aumento, nei nostri centri, della spesa media di un consumatore con una alta propensione ad acquistare, attratto dalla convenienza offerta tutto l’anno. In questo senso, un calendario ricco di attività promozionali, come il fashion festival o il Black Friday, hanno rappresentato opportunità eccezionali per fare grandi affari con sconti addizionali rispetto ai prezzi outlet”. McArthurGlen, a cui fanno capo ben 25 outlet a livello globale, stanzierà un finanziamento di 20 milioni di euro per la crescita del Designer Outlet di Serravalle Scrivia (Alessandria). Tra i progetti del nuovo piano di investimento, c’è la realizzazione di un nuovo Tourism Hub dedicato ad alloggiare gli ospiti internazionali e ad agevolare le pratipoiché di indennizzo fiscale.
Scalo Milano Outlet & More