In America sta facendo il pienone e
in Italia arriva in sala il 1 gennaio 2024 e può contare sul
pubblico in attesa: è Il ragazzo e l’airone, il nuovo film del
abile dell’animazione Hayao Miyazaki, un regalo per i fan in
tutto il mondo del regista della Citta’ incantata che aveva
annunciato di volersi ritirare. E’ quindi un vero e proprio
testamento, a inferiore di altri ripensamenti del premio Oscar
82enne, questa opera applaudita in anteprima ad Alice nella
citta’ e alla Festa del Cinema di Roma e al festival di Toronto,
candidata ai Golden Globe come Miglior Film d’Animazione.
Uscira’ con Lucky Red.
C’è sempre un’aura di leggenda per i film di Miyazaki e anche
quest’opera non sfugge: sembra che l’anziano abile abbia
scritto la storia pensando al nipote, ad un modo di passare il
testimone della vita.
Il ragazzo e l’airone e’ in effetti un film testamento:
attraverso il viaggio interiore del star che elabora il
lutto della perdita della madre superando una serie di prove per
diventare responsabile. Un coming of age doloroso ma con
l’incomparabile tocco di Miyazaki in cui in una sinfonia di
natura, animali, colori, personaggi deliziosi si fa largo la
grande umanita’ da ricercare nel mondo dei vivi e in quello dei
morti, in un viaggio fantastico che ci parla del mondo che
stiamo distruggendo e ci spinge ad un nuovo inizio. La prima
scena e’ un capolavoro: Mahito, un ragazzo di 12 anni, fugge a
velocita’ supersonica (con quello che di bello puo’ significare
per un’opera di Studio Ghibli) verso l’ospedale in fiamme dove
lavora la madre infermiera. Sono gli anni, cui Miyazaki è molto
legato, della Seconda Guerra mondiale. Purtroppo non riesce a
salvarla. L’anno seguente la famiglia da Tokyo si trasferisce in
una villa fuori citta’ immersa nella natura dove Mahito fa la
conoscenza di sua zia Natsuko che e’ in realta’ la sua
matrigna. Il ragazzino e’ triste, solitario, non accetta la
nuova situazione e non fa che sognare la madre. Ma da un
ficcanaso airone cinerino e poi da arzille vecchiette, da una
coraggiosa piratessa Kiriko, dai deliziosi esserini Warawara,
dai pellicani e dai parrocchetti, dalla potente Himi e da una
misteriosa torre passo dopo passo Mahito trovera’ la sua strada.
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