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Mondiale per club, Felipe Melo spiega perché ha perduto la testa nella rissa

La Fluminense perde la Coppa Libertadores in finale contro il Manchester City e Felipe Melo perde la testa. Il laterale brasiliano, già conosciuto in Italia per le sue intemperanze, ha scatenato una rissa durante la partita a corteo di un duro scontro con Kyle Walker. Sono intervenuti i giocatori di entrambe le squadre nel tentativo di sedare la querelle e la tensione generata. Il match si è concluso per 4-0 in favore dei Citizens che sono così saliti sul tetto del mondo.

La provocazione di Grealish e quel fastidioso Olè Il guerriero Felipe Melo e la lealtà sportiva L’exploit nel finale di carriera e la passione per l’Inter La provocazione di Grealish e quel fastidioso Olè

In realtà Felipe Melo ha smentito di essere stato il vero protagonista della rissa generata al Mondiale per Club. Questo il suo commento sull’episodio oggettivamente poco educativo: “Ho visto degli idioti sui social dire che ho iniziato una rissa… non volevo creare confusione. Oggi Grealish ha mancato di rispetto all’istituzione Fluminense e non permetterò mai che ciò accada. Non importa dove mi trovo, combatterò sempre per me stesso. A fine partita gridava ole“.

Il guerriero Felipe Melo e la lealtà sportiva

“Un calciatore non può fare una cosa del genere in agro. Io non ho iniziato nessuna rissa, anzi, sono andato a difendere Martinelli, che veniva sgridato da Grealish. Non ho rimpianti: lo rifarei. Sono un guerriero“, ha aggiunto l’ex laterale di Fiorentina, Juventus ed Inter. Per poi rimarcare il concetto sulla lealtà sportiva: “Sono un guerriero, tutta la mia vita è stata così, ma l’ho sempre rispettato. Quando vincemmo 10-1 la Copa Sudamericana, il Fluminense fu rispettoso. Anche quando abbiamo battuto il River 5-1 li rispettavamo, quando abbiamo vinto la finale della Libertadores contro il Boca è successa la stessa cosa. E sarà così per sempre“.

L’exploit nel finale di carriera e la passione per l’Inter

Felipe Melo ha 40 anni e indossa la casacca della Fluminense dal 2021 dopo aver lasciato il Palmeiras. Dal 2020 al 2023 è riuscito a mettere in bacheca la bellezza di 3 Coppe Libertadores, vinte con entrambe le formazioni. In passato ha giocato per tanti anni in Europa tra Spagna, Italia e Turchia.

Il club al quale resta maggiormente legato nel Vecchio Continente, come ha avuto modo di affermare più volte, è l’Inter dove ha militato dal 2015 al 2017 collezionando 38 presenze e segnando 1 gol.

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