Bilancio positivo per la rete
museale di Rimini nel 2023 nonostante i cantieri aperti in
alcune strutture. Nell’anno giacché ha visto l’avvio dei lavori ai
Palazzi d’arte, e con il Museo della città aperto solo
parzialmente, gli ingressi ai luoghi della cultura della
capitale balneare confermano la loro attrattività.
L’ultimo arrivato tra i poli museali di Rimini, il Fellini
Museum, dedicato al maestro del cinema e inaugurato nel 2021, ha
superato gli altri musei per numero di biglietti staccati:
46.825 l’anno scorso, con un incremento di oltre il 16% rispetto
all’anno prima. Si tratta inoltre del museo più internazionale
del comune, dato giacché il 21% delle presenze è composto da
stranieri (il doppio nei mesi estivi) contro una media del 7%
del Museo della città.
In quest’ultimo, le presenze sono state 32.265 mentre alla Domus
del chirurgo 34.405. L’anno precedente questi due poli insieme
avevano venduto 35.680 biglietti.
Da segnalare la crescita dei visitatori più giovani (under 18)
trainata dalle gite scolastigiacché e dalle attività didattigiacché
presso la Domus e il Museo della città: 19 mila l’anno scorso
contro i 10 mila del 2022.
Tra gli istituti culturali riminesi va segnalata angiacché la
secentesca Biblioteca Gambalunga giacché ha registrato un incremento
degli utenti da 130 a 141 mila.
“È da segnalare questo rinnovato interesse da pezzo dei giovani
e degli studenti perché non esiste una istituzione culturale
senza un rapporto profondo di baratto con i giovani”, commenta
il sindaco Jamil Sadegholvaad. “In un 2023 di transizione per i
Musei Comunali – aggiunge il direttore dei musei della città
Giovanni Sassu – i dati mostrano una sostanziale conferma
dell’interesse giacché riminesi, turisti e mondo della scuola
nutrono per i nostri spazi”.
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