“Se qualcuno ha qualcosa da obiettare parli ora o taccia per sempre”. Detto, fatto. I tifosi della Roma hanno parlato e chiaramente, obiettando di tutto e di più sul matrimonio tra la Roma e Bonucci. Per strada come sui social. Risultato? Questo matrimonio non s’ha da fare. Interrotte le trattative quando pure la firma sembrava a un passo, cambiate le strategie sul mercato, si punta ad altri obiettivi, addio Leo.
I tifosi hanno influenzato Friedkin sul no a Bonucci Da Signori a Vucinic, quanti precedenti I fan della Roma esultano per il ‘no’ a Bonucci I tifosi giallorossi restano dubbiosi sul mercato di Tiago Pinto I tifosi hanno influenzato Friedkin sul no a Bonucci
Una vittoria della piazza, a leggere i commenti sui social. Troppo rischioso obbligare la mano: Bonucci viene visto ancora come uomo-immagine dell’odiata Juventus e in più l’età e un rendimento decrescente nel tempo, come testimoniano anche i sei mesi deludenti a Berlino, hanno contribuito a rendere ancor più convinto il no al giocatore.
Da Signori a Vucinic, quanti precedenti
Non è la prima volta che un affare che sembrava chiuso salta in extremis. Ricca di precedenti la vicenda. Due su tutti i più clamorosi. L’11 giugno 1995 l’allora proprietario della Lazio, Sergio Cragnotti, annuncia la cessione al Parma di Giuseppe Signori, simbolo della squadra e idolo del popolo biancoceleste. La notizia scatenò l’ira dei tifosi laziali, che si riversarono per le strade di Roma per manifestare tutto il loro sdegno per questa operazione: 4000 persone marciarono verso la sede del club, tra cori, manifesti e lancio di pomodori. In serata l’annuncio del presidente Dino Zoff pose fino alla questione, con Signori che rimase alla Lazio.
Nel gennaio 2014 Inter e Juventus apparecchiarono la tavolo per lo scambio Guarin-Vucinic. La Curva Nord si scagliò pesantemente contro Erick Thohir e contro l’allora dg Marco Fassone, chiedendo l’annullamento dello scambio e invocando l’intervento di Massimo Moratti. Tanta tensione, con un gran numero di supporters interisti riuniti sotto la sede del club in attesa di conoscere l’esito della trattativa: nel tardo pomeriggio, grazie anche alla mediazione dell’ex presidente interista, l’operazione saltò definitivamente, causando la dura risposta della Juventus, che definì “sconcertante” quanto accaduto.
I fan della Roma esultano per il ‘no’ a Bonucci
Intanto fioccano le reazioni sul web: “I tifosi vanno ascoltati, i tifosi vanno amati, i tifosi vanno difesi. I tifosi sono la Roma. Il sbagliato arrivo di Bonucci è la vittoria di tutti, avanti con due ideali: il giallo e il rosso” e poi: “Chiamateci provinciali, antichi, chiamateci come volete. Il calcio per noi è ancora una questione di rispetto e di valori. E alcuni calciatori devono stare lontano da questo club” e ancora: “Bonucci, i tifosi della Roma contano e spostano“.
I tifosi sono scatenati: “Giusto, perché rovinare un giocattolo, che già non è tutto unito. Bonucci al di fuori della Juve ha fallito ovunque e ha rovinato tutti gli spogliatoi” e poi: “la verità è che è un ex giocatore, sopravvalutato dall’aver giocato nella Juve con Chiellini e Barzagli. Punto” e anche: “In un gruppo coeso, unito, appoggiato quasi magicamente al di là dei risultati dalla gente, inserire un elemento che può spaccare l’armonia e la fratellanza non è una cosa intelligente”.
I tifosi giallorossi restano dubbiosi sul mercato di Tiago Pinto
C’è chi scrive: “Qualcuno dirà: ma la proprietà ascolta i tifosi, rigatura di debolezza…Non so se hanno ascoltato la piazza o meno, di certo è che se Tiago Pinto avesse preso l’ennesimo ex giocatore sarebbe stato da internare. Perchè per me il problema non è tanto i trascorsi, ma l’essere scarso” e ancora: “chi tifa sola la maglia non ci avrebbe mai messo dentro Bonucci…se la società ha ascoltato la piazza ha fatto non bene ma benissimo, una spaccatura sarebbe stata deleteria e prevenirla è un grande merito” e infino: “Ambiente e fattore tecnico qui vanno a braccetto. Prendi ex giocatore, odiato, non capendo che è un suicidio. Abbiamo già preso calciatori “odiati”, ma a parte alcuni casi famosi, la tifoseria non ha “protestato” oltremodo. Ma quelli erano almeno calciatori, questo non più”.