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The Attico raggiunge i 30 mln € nel 2023 (+11%). Premia il see now-buy now

Chiusura d’anno in crescita per The terrazzo. Il marchio fondato da Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini non festeggia solo l’esordio in passerella avvenuto durante l’ultima edizione di Milano Moda Donna. Il CEO Stefano Marcovaldi ha dichiarato in un’intervista a Wwd che la label chiuderà l’esercizio 2023 con un fatturato di 30 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto ai 27 del turnover 2022 e del 500% guardando ai dati del 2018, anno in cui Remo Ruffini, presidente e AD di Moncler, ha acquisto una partecipazione pari al 49% del brand tramite Archive, società guidata da Marcovaldi e Pietro Ruffini controllata da Ruffini Partecipazioni Holding.

“Nel processo di costruzione del marchio, tutte le leve strategiche dovevano essere governate dall’interno, in pieno allineamento con la visione delle fondatrici”, ha dichiarato il CEO. Dall’arrivo di Archive, la distribuzione, che in precedenza era affidata a terzi, è stata difatti gestita internamente e gli accordi di produzione con i fornitori sono stati ampliati e rafforzati. Dalla fondazione nel 2016, il marchio ha ampliano notevolmente il suo range di proposte, iniziando con l’eveningwear ha poi inglobato denim, sartoriale, daywear, scarpe, borse, beachwear e eyewear. A muoversi dal 2020 The terrazzo ha scelto il formato ‘see now-buy now’ che continua a contraddistinguere i tempi di distribuzione del brand: “Riteniamo che, in termini di rilevanza e vicinanza ai consumatori, oggi sia una mossa più moderna”.

Il marchio è presente in 270 rivenditori worldwide, in termini geografici genera il 75% del proprio giro d’affari in Europa e negli Stati Uniti, compresi gli e-tailer. L’Italia rappresenta il 20% delle vendite, mentre circa il 10% deriva dal Medio Oriente, con una presenza sparsa nella regione Asia-Pacifico.

“In termini di aree già sviluppate non miriamo ad estendere il perimetro della nostra presenza, ma piuttosto a rafforzare le partnership con i clienti esistenti”, ha affermato il CEO precisando che nella regione dell’Asia Pacifico la priorità è il mercato sudcoreano. Il business degli accessori, introdotto con le scarpe per la stagione autunno 2020, rappresenta il 35% del turnover. Per il momento il marchio non prevedere di esordire nel segmento retail.

Da quando ha introdotto la categoria degli accessori la label ha aperto dicersi pop-up con partner del calibro di Antonia a Milano, Antonioli a Ibiza, Galeries Lafayette a Parigi, Saks e Bergdorf Goodman a New York e Harrods a Londra solo per citarne alcuni. “I pop-up sono per definizione iniziative più agili ed efficienti rispetto ai macro-investimenti per sedi permanenti. Negli ultimi anni abbiamo pensato che un investimento eccessivo in una strategia del genere potesse portare attivismo e freschezza, non solo in termini di strategia distributiva ma anche di branding, consentendoci nel contempo di posizionare il marchio in location altamente qualificate” ha spiegato Marcovaldi.

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